giovedì 16 giugno 2011

Quattro lezioni


Silvia Bernardi
premio LE STAGIONI/Si prega di scrivere
Seconda classificata

Autunno, lezione sulla caducità.
L’uomo, anche nella società contemporanea distorta e caotica, non può negare che la sua intera esistenza è concatenata al ciclo delle stagioni.
No, se inizio così, nessuno dei miei nuovi studenti capirà; per loro settembre è solo il mese in cui ci si infilano i piedi nei banchi di scuola lasciando la testa nella mitologia dei ricordi estivi.

Domani sarò di nuovo un giovane supplente di scienze al liceo. Lezione in quinta, astronomia: partiamo dal ciclo delle stagioni, solstizi ed equinozi, afelio e perielio, insomma, qualcosa che è sotto gli occhi di tutti, compreso di chi non vuole vedere.
Domani mattina vorrei dire semplicemente questo: credetemi, là fuori c’è un ordine perfetto, fatto di cicli e di ritmi, e l’essere umano stesso deve sintonizzarsi a essi. Se volete provare a crederci, vi risulterà tutto molto più facile.
Per esempio, a settembre cadono le foglie. E se ci pensate un attimo, siamo molto più caduchi anche noi.

Inverno, lezione sul raccoglimento.
Anna M. distribuisce i compiti in classe corretti. Ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale, e la classe è oggettivamente disastrosa. Anna è bellissima, molti guardano lei prima di guardare il voto sul compito; meglio, si consolano un po’. Nevica, e con la neve ci consoliamo un po’ tutti. Ovatta e cura i sentimenti dolorosi, i sentimenti caldi, quelli che contrastano con il freddo che c’è fuori, la neve mette le pezze, copre i suoni e ci ricorda che abbiamo l’occasione di raccoglierci in un bozzolo, propone un piccolo e necessario letargo umano.
Quando suona la campanella Lucia G. scoppia in lacrime, le ho dato quattro. Anna M., con teatralità, la abbraccia e le dice dai, oggi pomeriggio ci facciamo la cioccolata calda e andiamo a fare un giro per i regali di Natale. Ma nevica, risponde l’altra. E vabbè, noi ci facciamo un giro lo stesso, così se prendiamo freddo poi la cioccolata è più buona.

Primavera, lezione sugli impulsi e i profumi.
Il planetario mette sempre i miei studenti di buon umore, è impossibile non rimanere affascinati dalle stelle. E poi è tutto molto romantico e teneramente adolescenziale, con il buio e un cielo perfetto sopra di loro. Per questo li porto in primavera, perché so bene che si sentono più ricettivi e quindi più distratti, non è tempo di tenerli chiusi in classe.
La Via Lattea si vede meno, Cassiopea si vede meglio, l’Orsa Maggiore è capovolta rispetto all’inverno e io sono certo che Luca N. e Anna M. si stanno accarezzando le mani.
Non è tempo di reclusioni né di nostalgie, la primavera è la stagione del presente. Quella che tutti vogliono annusare, mangiare, spolpare, respirare, ci si vuole inebriare di lei non appena se ne sente un accenno anche minimo nell’aria.
Risatine e fischi. Luca N. e Anna M. si baciano. Non posso pretendere che rimangano impassibili davanti all’opportunità offerta dalle costellazioni di primavera di un cielo privato.

Estate, lezione sull’energia.
Cari studenti di 5B,
di seguito trovate una serie di esercizi che possono aiutarvi a concentrarvi sull’esame di maturità. Se avete dubbi non esitate a contattarmi, perché significa che state ripassando davvero.
È stato un piacere lavorare con voi in questi mesi, in bocca al lupo a tutti.
L’estate sconquasserà i miei alunni non appena usciranno dalle porte di vetro della scuola con il loro voto di maturità tatuato addosso come se fosse la cosa più importante del mondo.
Negli anni capiranno che per fortuna non è proprio così. Il sapore che l’estate ha quando si va a scuola non tornerà più per il resto della vostra vita, ragazzi miei; le vacanze estive sono adesso la definizione di libertà, ma non sarà più così. Dovrete studiare o lavorare, ma bisogna sempre e comunque fare il pieno di luce ed energia estiva, perché settembre torna e tutte le foglie si staccano di nuovo dal ramo, comprese quelle più energiche.
Che sia per volare o per cadere, questo lo decidete voi.

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