giovedì 16 giugno 2011

Le Stagioni/Si prega di scrivere


La multimedialità non è solo una conseguenza della tecnologia: è anche ibridazione di linguaggi, in cui il filo rosso è costituito dal messaggio, che corre come un racconto a staffetta sul filo dei diversi media. Oggi “transmediale” è un aggettivo di attualità nel mondo della narrativa italiana, specie dopo la pubblicazione di New Italian Epic da parte del collettivo Wu Ming, e il dibattito che ne è seguito. Ma “transmediale” è anche una qualità propria del DNA stesso del PAV, alla costante ricerca di terreni marginali, slabbri, processi in cui operare e allargare la sua azione ibridante. Il concorso “Si prega di scrivere/Le stagioni”, citando un celebre invito del gruppo T, alla base del principio dell’arte relazionale di processo come parte dell’opera stessa, ha voluto mappare le diverse sensibilità del pubblico attorno a un tema tanto pesante quanto multiforme come le stagioni: in senso fisico e metafisico, in sintonia con l’Art Program 2011 del PAV stesso, sul mondo corporale.
Siamo lieti di pubblicare i tre migliori risultati del concorso, proclamati il 27 maggio scorso nell’ambito della rassegna “Giorno per Giorno” e selezionati dalla giuria composta da Marco Lazzarotto ed Emiliano Poddi (entrambi docenti alla Scuola Holden di Torino, autori il primo di Le mie cose, Instar Libri 2008, il secondo di Alborán, Instar Libri 2010), Piernicola D’Ortona e Marco Magnone dello studio editoriale Pangramma di Torino e Stefania Crobe, operatrice culturale. La giuria si è concentrata sui racconti che hanno espresso meglio, nei limiti delle battute consentite del bando (in sintonia con una dimensione “microscopica” dell’elaborato richiesto), la propria personale declinazione del tema proposto. I tre racconti hanno il pregio di coniugare un’estrema asciuttezza espressiva con una forte coerenza interna di motivi e contenuti. La numerologia delle stagioni si riverbera nelle pennellate di Immagini dell’assenza, che tratteggiano con dettagli minimi e immagini molto familiari quattro generazioni di donne. In Quattro lezioni la voce narrante segue le vicende di un intero anno scolastico, con toni delicati e discreti. Summer Evening, infine, prende spunto da un quadro di Edward Hopper attorno al quale si snodano quattro variazioni sulla stessa scena, modellata su quattro coordinate temporali diverse e su altrettante femminilità distinte.


di Piernicola D’Ortona e Marco Magnone

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